sabato 22 maggio 2010

Cane multivitaminico.


Per lanciare sul mercato il nuovo alimento per cani Perros multivitaminico, è stato utilizzato un cane con un guinzaglio al quale è stato attaccato un braccio finto. Come se grazie alla forza del cane il braccio fosse stato strappato dal padrone. Il cane è stato lasciato girare nei posti dove vi era maggiore concentrazione di persone con cani. Molto efficace.

sabato 15 maggio 2010

Il marketing postmoderno.


Tratto da mediterraneaonline.eu
L’interesse per il Mediterraneo è stimolato, forse, anche dalla voglia di “ritorno al passato”, al recupero delle tradizioni locali che ha riguardato in gran parte solo il settore dell’enogastronomia, ma la ricerca si allarga sempre di più alla questione identitaria. Si cercano le origini di popolazioni, Paesi, città, che possano riunire le persone in un’idea di comunità. Tendenza riscontrabile nei movimenti politici come nell’attività di marketing
“…il marketing postmoderno spinge sull’acceleratore della moltiplicazione dei sé, sino allo sconfinamento nella bulimia identitaria. Il marketing postmoderno trova una forma di bilanciamento ammettendo le possibilità di esistenza di identità composite e multidimensionali, ma riconoscendo anche limiti e rischi della frammentazione: una sorta di “dieta mediterranea” identitaria. (…) Ai principi della produttività, dell’attivismo, della competitività, della razionalità, dell’assolutismo, dominanti nell’orientamento di marketing di matrice anglosassone, il nuovo approccio sostituisce la riscoperta di valori umanistici antichi, fondati sulla consapevolezza che l’azienda è inserita in un sistema di relazioni sociali di cui non può non tenere conto. Valori antichi ma non per questo poco attuali. Gli ultimi anni hanno visto infatti riaffiorare e reimporsi nella società, principi che da sempre sono considerati fondanti l’identità delle genti del Mediterraneo; tra questi rinveniamo il senso di comunità, di rallentamenti funzionali e generatori di idee, lo spazio e il rispetto per forme di vita “altre”, il relativismo, la tradizione, l’immaginazione, l’emotività”.
La citazione è estratta da uno studio di un gruppo di ricerca dell’Università Bocconi di Milano. Si studia una possibile evoluzione del mercato del marketing che prenda in considerazione i valori che si rifanno alla tradizione mediterranea. La tradizione, non come conservazione di valori sempre uguali, ma riscoperta e interpretazione delle nostre origini alla luce dei mezzi e delle sensibilità odierne. Ci sono potenzialità enormi nei Paesi del bacino del Mediterraneo, soprattutto dal punto di vista economico. Lo sviluppo economico è sempre stato favorito dallo scambio tra culture, e il mare ne è sempre stato il tramite. Oggi potremmo forse considerare internet come “mare” dove possono trovare luogo gli scambi tra persone e personalità che permettono una crescita della conoscenza.

venerdì 7 maggio 2010

Comunicazione è condivisione.


da Pensiero Meridiano
Da anni siamo stati abituati a una comunicazione di tipo lineare, diretta, precisa. Il linguaggio che riempie anche gli interstizi del nostro quotidiano comunicare è il linguaggio della produzione e della burocrazia, dell’industria e dell’ammnistrazione. Il messaggio arriva dall’alto, attraverso i mezzi di comunicazione, inattaccabile e imprescindibile, non un’insicurezza, non una negoziazione, nessuno spazio all’approssimazione perchè chiarezza e precisione sono sinonimi di potere.
Forse da qualche tempo a questa parte non abbiamo assorbito altro che un linguaggio duro, funzionale, chiuso ad ogni tipo di interlocuzione. Ci ha plasmato l’industria, nei nostri rapporti col mondo e nei rapporti con le persone, ognuno nel suo piccolo custode del proprio messaggio e limitato nell’esperienza con l’altro. Professionali. Mondi individuali senza sintesi alla ricerca del proprio obbiettivo.
Eppure per definizione, la comunicazione è condivisione, rapporto con l’altro, con la diversità. L’incompletezza spinge all’arricchimento, invita alla partecipazione e l’approssimazione, più che un difetto, è una meravigliosa possibilità di esperienza, inesauribile perchè aperta a tutti, calda perchè invita alla relazione. Deve essere bello ripensare una comunicazione diversa, in cui la linea retta lascia il posto alla curva, in cui la certezza arrogante del professionista si apra al dubbio e alla ricerca dell’artista errante.
Ridare senso al linguaggio significa proprio riportarlo entro i binari della socialità, liberarlo dai vincoli oppressivi dei ruoli e delle certezze dogmatiche, fare in modo che riacquisti quella qualità essenziale per cui comunicazione e comunità hanno la stessa radice.

domenica 2 maggio 2010

Fai la valigia.mov


Da OYM
La città è invasa da un nuovo movimento, ideato da studenti e precari, che hanno difficoltà a pagare un affitto, visto gli stipendi da fame, e non vogliono essere chiamati bamboccioni: Fai la Valigia. Nato sul web da un gruppo Facebook, in questi giorni ha tappezzato con i suoi manifesti i muri della Capitale.
Oltre all’invasione dei manifesti “rosa”, e la presenza sul web, il movimento ha fatto parlare di sè con una azione di guerrilla. Ovvero una coppia di ragazzi – fingendosi in cerca di un’appartamento in cui abitare – ha fissato un vero appuntamento con un’agenzia immobiliare per visitare una casa in vendita a Trastevere. Ma i ragazzi del movimento si sono presentati all’appuntamento in circa trenta persone, con tanto di valigie piene di champagne, musica, trombette e coriandoli. Una vera e propria festa improvvisata, per festeggiare una casa che si ha per pochi minuti ma che non si potrà mai avere in realtà.