sabato 28 maggio 2011

Il marketing sensoriale.


L’individuo postmoderno avverte una crescente necessità di interagire con il mondo che lo circonda, di poter scegliere ed orientarsi basandosi sulle proprie sensazioni, di essere stimolato attivamente, diventando spettatore e protagonista al tempo stesso.
●l’esperienza costituisce una dimensione sempre più importante su cui le imprese possono puntare per creare valore;
●i sensi interagiscono continuamente l’uno con l’altro ed è la risultante del loro reciproco comporsi che consente una percezione e una valutazione completa ed olistica del prodotto e della marca.
Quindi molte marche adottano strategie di marketing sensoriale per differenziare la propria offerta. La Perugina ha deciso di applicare una strategia di marketing sensoriale, con Nero, il primo brand che copre l'intera gamma del cioccolato fondente, proponendosi al consumatore appunto attraverso un "rito sensoriale", con lo scopo di favorire una "completa" degustazione del prodotto.
Le "Sfoglie” sono gradevoli da guardare per la loro raffinatezza (vista) e da toccare al momento dell’apertura della confezione (tatto); piacevoli da spezzare perché producono il classico “snap” (udito); buoni da annusare, in quanto la gamma a
disposizione prevede arancio e altri aromi (olfatto); infine, la sottigliezza favorisce una migliore degustazione (gusto).

martedì 24 maggio 2011

L’evento locale è “evento mediterraneo”.


Gli eventi folkloristici, tipici e tradizionali, come le sagre di paese, sono strumenti di marketing per la valorizzazione dei territori. Gli eventi rappresentano un bisogno originato dalla stessa comunità per celebrare momenti o caratteristiche del proprio modo di intendere la vita o la storia. Inoltre è interpretabile come relazione umana e comunicazione sociale. Sono emerse due diverse impostazioni di marketing, quella nordamericana e quella europea (o “mediterranea”), alle quali si ricollegano due diverse logiche di gestione degli eventi. Il concetto di iperrealtà vuole richiamare ciò che si situa al di là della realtà, più artificiali che autentiche. La prospettiva mediterranea esalta la storia, la cultura, le tradizioni, gli usi ed i costumi dei luoghi, nonché le sue specificità e tipicità. Gli “eventi mediterranei” tendono a valorizzare i sistemi locali mentre gli eventi “deterritorializzabili” (Olimpiadi, concerti)tendono a creare dei “non-luoghi”.

domenica 1 maggio 2011

Guerrilla gardening.


Il nome appare un pò aggressivo, ma il Guerrilla gardening non ha nulla a che vedere con la violenza. Fare guerrilla gardening significa realizzare piccoli atti verdi, ovvero far rivivere spazi abbandonati attraverso le piante e i fiori. Possiamo farla rientrare nella categoria del marketing politico non convenzionale.
Come funziona? È molto semplice: nella nostra città c'è uno spazio abbandonato e triste, senza neanche una pianta o un fiore? Allora è il momento di trasformarsi in un guerrilla gardener e portare un pò di allegria in potenziali giardini per il momento disadorni. Basta passare in zona e, con noncuranza, gettare qualche semino: solo noi sapremo che proprio lì presto nascerà un fiore o solo un pò di erbetta nuova. Questa è la versione "fai-da-te" del guerrilla gardening, ma esistono veri e proprio gruppi di "guerriglieri" dell'ambiente.
A questi gruppi, che portano un pò di colore in aiuole spente, alcune ditte e fioristi regalano le materie prime per entrare in azione: bulbi, semi, terriccio, piante, strumenti di lavoro. I gruppi di guerrilla gardeners si organizzano soprattutto su Internet ed entrano in azione a sorpresa.
Se si vuole far parte di questi gruppi, basta contattare una delle organizzazioni italiane. Se invece si vuole fare da soli, esistono tante tecniche per agire; una di queste è molto divertente e si chiama la bomba di semi, un insieme di terriccio, semi, fertilizzante e acqua avvolti nella carta di un giornale e pronto per essere lanciata sull'obiettivo, un campo abbandonato o un'aiuola che non viene sfruttata.
Ma la cosa importante dopo l'attacco verde è di tornare ad innaffiare regolarmente i semi piantati (o bombardati!), per far crescere in salute le nostre piantine.
Ovviamente il guerrilla gardening è riservato a zone in disuso e non si possono toccare le proprietà private.