Cerchi “Pd” con Google e il primo risultato che salta fuori, come previsto, è il sito del Partito Democratico. Scrivi “Pdl” e, invece del Popolo della Libertà, rischi di finire sulla pagina del “Partito comunista ticinese”. Sulla Rete, in effetti, la sfida di Berlusconi è iniziata in salita: il sito ufficiale del Partito Democratico funziona a pieno regime (tra news, forum tematici, blog e video) e può contare oltre 10 mila iscritti, mentre quello del Popolo delle libertà annaspa un po’. Vanno meglio gli altri siti della galassia “berlusconiana” (raggiungibili dall’home page del Pdl): soprattutto quello di Forza Italia, che nel frattempo si è trasformato in “Vota Berlusconi”. La campagna elettorale in “formato” 2.0 è finita anche sotto la lente dei blogger: come si legge su “Politicaduepuntozero”, «il portale del Pd è una sorta di network informativo autosufficiente, capace di definire una propria agenda sulle principali tematiche politiche, economiche, sociali e culturali. Le notizie sul partito e sul leader diventano, in modo apparentemente paradossale, quasi un aspetto marginale del pacchetto d’offerta informativa». Quello del Popolo della Libertà, invece, è «un meta-portale, vera e propria porta d’ingresso agli altri siti che gravitano intorno a questa fase del progetto politico berlusconiano: Forza Italia, Tv della Libertà, Giornale della Libertà e Circoli della Libertà».Ma insomma: chi vince in Rete? Facendo un confronto con Alexa (azienda americana che si occupa del traffico su Internet), il sito del Pd batte piuttosto nettamente quello del Pdl. I numeri confermano inoltre che, sul web, il marchio “Forza Italia” continua a essere più forte del “Popolo della Libertà”.E gli altri? L’impressione è che nessuna delle altre formazioni che vantano un candidato premier punti “forte” sulla Rete. Quelli de “La Destra” si limitano a piazzare il proprio simbolo in formato gigante sulla home page, relegando in basso documenti e link. “La Rosa Bianca”, difficilmente rintracciabile con Google, punta invece sugli interventi dei suoi esponenti, mentre la sezione “Crea la tua comunità” risulta ancora “in costruzione”. Sul sito dell’Udc – che correrà in solitudine dopo lo strappo con il Pdl – ampio spazio a notizie e dichiarazioni di Casini, Cesa e soci. E «la Sinistra? Non pervenuta. Almeno sul web, la rincorsa della Cosa Rossa appare quasi una “missione impossibile”.Poco incisivo lo sforzo di Di Pietro che ha puntato più sulla presenza televisiva.Chi invece è riuscito a far funzionare il web al meglio sono i Radicali.