I 10 principi fondamentali
1. Dal Brand DNA al Viral DNA
Progetta la natura virale del tuo brand, prima di ogni cosa.
2. Dai Target alle Persone
Non ci sono target da colpire, ma persone con cui risuonare.
3. Dagli Stili di Vita ai Momenti di Vita
Esci dall’ufficio ed entra nelle tribù e nei loro momenti di vita.
4. Dalla Brand Awareness alla Brand Affinity
Non puoi piacere a tutti. Scegli e alimenta le tue affinità.
5. Dall’Advertising all’Advertainment
Non cercare di persuadere, ma divertiti e stimola la conversazione
6. Dalla Brand Image alla Brand Reputation
Non costruirti un’immagine, conquistati una buona reputazione.
7. Dal Media Planning al Media Hunting
Cambia il tuo media planner con un "cool hunter" della comunicazione.
8. Dal Broadcasting al Narrowcasting
Non ci sono solo i mezzi di massa, pensa a quanto è lunga la coda.
9. Dal Market Position al Sense Providing
Non cercare un posizionamento sul mercato, ma il tuo senso nella società.
10. Dal Fare Comunicazione all' Essere la Comunicazione!
Quello a cui devi sempre aspirare è la coerenza dall'inizio alla fine.
La musica ha fondamentale importanza per il guerrilla marketing.
Visita il sito
Il Mediterraneo diventerà un’area di libero scambio tra le più grandi del mondo. Il Mezzogiorno diventerà baricentro del Mediterraneo e piattaforma proiettata sul mare. E' l'occasione per ripensare al nostro stile di vita, sistemi di valore, capacità di comunicare e creare nuove economie.
venerdì 25 aprile 2008
mercoledì 16 aprile 2008
"Marketing genius" un libro da non perdere
“Gli operatori di marketing che vogliono dare nuovo ossigeno alle proprie idee”, ha scritto il padre del marketing moderno, Philip Kotler, “non possono fare niente di meglio che leggere Marketing genius. C’è tutto: concetti, strumenti, imprese e casi aziendali dei migliori uomini di marketing”.
Il mercato non perdona chi manca di rigore ma neppure chi non sa essere creativo, chi non costruisce valore nel lungo periodo, chi perde di vista il cliente e chi si dimentica del carattere della propria azienda. L’uomo di marketing può seguire le orme di numerosissimi uomini d’azienda che Fisk porta ad esempio: da Steve Jobs (Apple) a Richard Branson (Virgin); da Phil Knight (Nike) a Howard Shultz, che inventò Starbucks come risultato collaterale della Milano da bere. I risultati ottenuti dai geni del marketing sono straordinari. Le imprese guidate da uomini di marketing rendono, in media, il 5,9% in più delle altre. Il problema è che il 79% delle imprese è guidato da uomini provenienti da altre funzioni. In termini di comunicazione questo significa la fine delle campagne tradizionalmente intese, a favore di un utilizzo più sofisticato dei canali a disposizione dell’azienda, da attivare e regolare secondo le caratteristiche delle comunità di riferimento. Uno dei problemi in cui incorrono gli uomini di marketing nell’imporsi in azienda è la difficile misurabilità dei loro risultati. Il 78% del valore di mercato di un’attività, sostiene Fisk, è intangibile e il 60% dell’impatto del marketing sarà avvertito non nel bilancio corrente, ma in quelli futuri. Gli uomini di marketing dovrebbero sforzarsi di far comprendere questa realtà. Le decine di storie aziendali e personali sono uno dei punti di forza di un libro piacevole da leggere e che, per lo schema espositivo, si presta alla consultazione continua. Fisk introduce, in una o due pagine ciascuno, i concetti del marketing più avanzato, fa seguire una storia che vuole funzionare da fonte d’ispirazione e conclude con brevi suggerimenti utili ad applicare il concetto nella propria azienda.Una cosa è certa: se la si sa osservare si può ritrovare la genialità in ogni mercato.
Peter Fisk
Marketing genius
Egea, 2007
344 pagine, 29 euro
Il mercato non perdona chi manca di rigore ma neppure chi non sa essere creativo, chi non costruisce valore nel lungo periodo, chi perde di vista il cliente e chi si dimentica del carattere della propria azienda. L’uomo di marketing può seguire le orme di numerosissimi uomini d’azienda che Fisk porta ad esempio: da Steve Jobs (Apple) a Richard Branson (Virgin); da Phil Knight (Nike) a Howard Shultz, che inventò Starbucks come risultato collaterale della Milano da bere. I risultati ottenuti dai geni del marketing sono straordinari. Le imprese guidate da uomini di marketing rendono, in media, il 5,9% in più delle altre. Il problema è che il 79% delle imprese è guidato da uomini provenienti da altre funzioni. In termini di comunicazione questo significa la fine delle campagne tradizionalmente intese, a favore di un utilizzo più sofisticato dei canali a disposizione dell’azienda, da attivare e regolare secondo le caratteristiche delle comunità di riferimento. Uno dei problemi in cui incorrono gli uomini di marketing nell’imporsi in azienda è la difficile misurabilità dei loro risultati. Il 78% del valore di mercato di un’attività, sostiene Fisk, è intangibile e il 60% dell’impatto del marketing sarà avvertito non nel bilancio corrente, ma in quelli futuri. Gli uomini di marketing dovrebbero sforzarsi di far comprendere questa realtà. Le decine di storie aziendali e personali sono uno dei punti di forza di un libro piacevole da leggere e che, per lo schema espositivo, si presta alla consultazione continua. Fisk introduce, in una o due pagine ciascuno, i concetti del marketing più avanzato, fa seguire una storia che vuole funzionare da fonte d’ispirazione e conclude con brevi suggerimenti utili ad applicare il concetto nella propria azienda.Una cosa è certa: se la si sa osservare si può ritrovare la genialità in ogni mercato.
Peter Fisk
Marketing genius
Egea, 2007
344 pagine, 29 euro
domenica 13 aprile 2008
Marketing
Il concetto di marketing è ancora oggi oggetto di nuove definizioni. L' American Marketing Association ha definito il marketing come la pianificazione dell'insieme delle attività di ideazione, promozione e distribuzione di idee, beni e servizi e determinazione del prezzo, al fine di creare uno scambio che soddisfi bisogni ed obiettivi di organizzazioni ed individui.
A chi si applica?
Le strategie di marketing sono rivolte al consumatore quando si parla di marketing B2C (business to consumer); alle imprese nel marketing B2B (business to business).
L'importanza della comunicazione.
Il silenzio, la mancanza di comunicazione sono valori negativi: con essi l'azienda è destinata a scomparirire.
Informare, per riempire il vuoto conoscitivo, ma soprattutto comunicare, ossia far conoscere apprezzare e convincere all'acquisto dei propri prodotti, attraverso l'utilizzo dei molteplici strumenti a disposizione (logo, immagine coordinata, pubblicità, packaging, cataloghi aziendali, siti web), é necessario per creare un rapporto fiduciario con la molteplicità di consumatori con cui quotidianamente l'azienda si trova ad interagire. L'imperativo resta "comunicare" un'immagine positiva di sé: affidabilità, correttezza e serietà. Bisogna tener presente che il consumatore nel momento in cui entra in contatto con l'azienda se non sa nulla (non conosce l'azienda, non sa in quale settore opera, non conosce i prodotti, non ne conosce la storia, non sa cosa vuol comunicare e vendere) tende a rivolgere l'atto di acquisto verso marchi concorrenti, ma se ne ha sentito parlare avrà solo bisogno di delucidazioni, ecco perché é necessario che il messaggio veicoli valori e qualità.
Comunicare per creare un rapporto fiduciario con il consumatore.
A chi si applica?
Le strategie di marketing sono rivolte al consumatore quando si parla di marketing B2C (business to consumer); alle imprese nel marketing B2B (business to business).
L'importanza della comunicazione.
Il silenzio, la mancanza di comunicazione sono valori negativi: con essi l'azienda è destinata a scomparirire.
Informare, per riempire il vuoto conoscitivo, ma soprattutto comunicare, ossia far conoscere apprezzare e convincere all'acquisto dei propri prodotti, attraverso l'utilizzo dei molteplici strumenti a disposizione (logo, immagine coordinata, pubblicità, packaging, cataloghi aziendali, siti web), é necessario per creare un rapporto fiduciario con la molteplicità di consumatori con cui quotidianamente l'azienda si trova ad interagire. L'imperativo resta "comunicare" un'immagine positiva di sé: affidabilità, correttezza e serietà. Bisogna tener presente che il consumatore nel momento in cui entra in contatto con l'azienda se non sa nulla (non conosce l'azienda, non sa in quale settore opera, non conosce i prodotti, non ne conosce la storia, non sa cosa vuol comunicare e vendere) tende a rivolgere l'atto di acquisto verso marchi concorrenti, ma se ne ha sentito parlare avrà solo bisogno di delucidazioni, ecco perché é necessario che il messaggio veicoli valori e qualità.
Comunicare per creare un rapporto fiduciario con il consumatore.
L'olivicoltore ed il frantoiano investono in Marketing
venerdì 11 aprile 2008
Cala il sipario sulla quarta edizione di Euro&Med Food
Clicca sul video.
La quarta edizione di Euro&Med Food, il Salone delle produzioni agroalimentari ed ortofrutticole pugliesi, inaugurata giovedì 27 u.s. dal Vice Presidente della Regione Puglia, Sandro Frisullo, chiude oggi i battenti con una giornata dedicata agli ultimi appuntamenti tra aziende ed operatori. Questi hanno espresso soddisfazione ed apprezzamento per l'organizzazione, la gestione ed i risultati di una rassegna specializzata che ha ormai dimostrato di avere le carte in regola per rappresentare il patrimonio enogastronomico regionale sui mercati di tutto il mondo. Un bilancio ampiamente positivo e superiore alle attese, la cui sintesi è affidata alle cifre rese note dal Segretario Generale della Camera di Commercio di Foggia, Matteo di Mauro: "circa trecento le aziende presenti, tra dirette e rappresentate, con una qualificata presenza di consorzi di tutela, organismi consortili di produzione, associazioni di categoria. Di pari interesse - aggiunge Di Mauro - il bilancio dell'attività dei 120 buyers, tra italiani e stranieri, presenti alla rassegna, che hanno sviluppato circa seimila contatti, confermando sin da ora la presenza alla prossima edizione. Protagonisti i prodotti ed i comparti tipici dell'agroalimentare mediterraneo - olio, vino,
ortofrutta, pasta, ma anche le conserve - particolarmente apprezzati dai buyers provenienti da Australia, Stati Uniti, Giappone, Argentina e Paesi nordeuropei". Euro&Med Food 2008 è stato anche un momento di interessante approfondimento tecnico, economico e scientifico, con una ventina di appuntamenti tra convegni, workshop, premi speciali ed eventi collaterali, a conferma di come - ha dichiarato nel corso della sua visita al Salone il Sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Gianni Mongiello- "manifestazioni come questa sono in grado di sviluppare sinergie anche di tipo istituzionale che contribuiscono alla promozione ed alla valorizzazione dell'intero territorio". La formula che Camera di Commercio di Foggia e gli altri Enti promotori (Regione Puglia, Sprint Puglia, Provincia di Foggia, Comuni Cerignola, Foggia, San Severo, Provincia di Foggia, PIT n,1 Tavoliere, Consorzio "Il Tavoliere, UnionCamere Puglia) si è dunque confermata vincente - come ha sottolineato il Presidente dell'ente camerale dauno, Luigi Lepri - "e per tali ragioni occorre tradurre in ulteriori opportunità commerciali le migliaia di contatti che hanno ribadito l'interesse del mercato globale alle nostre produzioni tipiche e di qualità". "Con questa positiva affermazione di Euro&Med Food, - ha dichiarato il Presidente dell'ente fieristico, Gianni Mongelli - la Fiera di Foggia prosegue nella sua azione di rilancio e consolidamento nel panorama fieristico nazionale ed internazionale, coniugando ancora una volta tradizione ed innovazione attraverso l'organizzazione di rassegne altamente specializzate.
Iscriviti a:
Post (Atom)