domenica 1 maggio 2011

Guerrilla gardening.


Il nome appare un pò aggressivo, ma il Guerrilla gardening non ha nulla a che vedere con la violenza. Fare guerrilla gardening significa realizzare piccoli atti verdi, ovvero far rivivere spazi abbandonati attraverso le piante e i fiori. Possiamo farla rientrare nella categoria del marketing politico non convenzionale.
Come funziona? È molto semplice: nella nostra città c'è uno spazio abbandonato e triste, senza neanche una pianta o un fiore? Allora è il momento di trasformarsi in un guerrilla gardener e portare un pò di allegria in potenziali giardini per il momento disadorni. Basta passare in zona e, con noncuranza, gettare qualche semino: solo noi sapremo che proprio lì presto nascerà un fiore o solo un pò di erbetta nuova. Questa è la versione "fai-da-te" del guerrilla gardening, ma esistono veri e proprio gruppi di "guerriglieri" dell'ambiente.
A questi gruppi, che portano un pò di colore in aiuole spente, alcune ditte e fioristi regalano le materie prime per entrare in azione: bulbi, semi, terriccio, piante, strumenti di lavoro. I gruppi di guerrilla gardeners si organizzano soprattutto su Internet ed entrano in azione a sorpresa.
Se si vuole far parte di questi gruppi, basta contattare una delle organizzazioni italiane. Se invece si vuole fare da soli, esistono tante tecniche per agire; una di queste è molto divertente e si chiama la bomba di semi, un insieme di terriccio, semi, fertilizzante e acqua avvolti nella carta di un giornale e pronto per essere lanciata sull'obiettivo, un campo abbandonato o un'aiuola che non viene sfruttata.
Ma la cosa importante dopo l'attacco verde è di tornare ad innaffiare regolarmente i semi piantati (o bombardati!), per far crescere in salute le nostre piantine.
Ovviamente il guerrilla gardening è riservato a zone in disuso e non si possono toccare le proprietà private.

Nessun commento: