
Il candidato del Pd, Nichi Vendola, comincia la sua marcia di avvicinamento alle elezioni ed alla campagna elettorale che verrà aperta ufficialmente il 13 febbraio, nello spazio 7 della fiera di Levante. Si preannuncia una campagna elettorale non del tutto tradizionale. Vendola farà uso della poesia e della filastrocca. “Se gli avversari della destra mi chiamano parolaio, incantatore, poeta, come se fosse un insulto, - ha detto Vendola - per questa campagna abbiamo scelto provocatoriamente proprio la poesia”. Alcuni degli slogan, di questa campagna, recitano in questo modo: “Non si può scavare il fondo del più bel mare del mondo» per dire no - viene poi spiegato in basso a sinistra - alle piattaforme petrolifere al largo della costa pugliese; «Col contratto co.co.pro. questo bimbo a chi lo do?”, “stabilizzati - si aggiunge sotto la rima - oltre 20.000 precari”; “Giù le mani dalla brocca: l’acqua è nostra, non si tocca!”; "Cambia l'aria tarantina con la legge antidiossina"; "Poche scorie via smammare! Disse il sole al nucleare". La campagna elettorale si concentrerà anche sul problema della sanità, come si apprende dalle parole di Vendola: “La sanità - promette Vendola - sarà il cuore della nostra campagna elettorale, diremo il bene e il male che abbiamo trovato, parleremo delle ombre e della esigenza di una bonifica del sistema sanitario che è un processo molto lungo”.
Vendola ha scelto di nuovo di puntare, come nel 2005, su presunti punti deboli, per poi capovolgerli in punti di forza.
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