domenica 5 febbraio 2012

C'e bisogno di una "Soft Economy"

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E' il titolo del libro scritto a due mani da Realacci e Cianciullo nel quale gli autori parlano di aziende italiane che hanno fatto del territorio e del capitale umano i loro punti di forza. Sono aziende che hanno posto il rispetto dell'ambiente e dell'uomo al centro dei loro commerci, infatti non sceglieranno mai di delocalizzare le loro produzioni per andare a sfruttare lavoratori di altri paesi. Sono questi valori che danno senso e forma a ciò che producono.
Arnaldo Caprai l'imprenditore agricolo che ha riportato il vino Sagrantino ai massimi livelli nel mercato enologico. Ha ottenuto questo brillante risultato nel pieno rispetto del territorio e di chi ha lavorato con lui in tutti questi anni. La comunicazione aziendale è ecofrendly.
Altrettanto hanno fatto a Donnafugata, altra storica e celebre casa vitivinicola siciliana che produce energia solare e vendemmia di notte per conservare meglio gli aromi del vino.
Altro esempio è quello di Brunello Cucinelli chiamato amichevolmente il re del chachemire che mette la bellezza al primo posto tra i valori a cui s'ispira la sua azienda. Con i guadagni delle sue attività ha recuperato il borgo antico di Solomeo, distinguendo il bello dall'utile.
Il maestro Kotler, parlando del Marketing 3.0, afferma che il consumatore fa le sue scelte ponendo la giusta attenzione a tutto ciò che è sociale. Certamente il Marketing Mediterraneo appartiene al Marketing 3.0 e si rivolge alle aziende di stampo umanistico.

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