domenica 13 aprile 2008

L'olivicoltore ed il frantoiano investono in Marketing


Le molte contraddizione riguardanti un comparto tra i più vitali, tra dati entusiastici e riscontri alquanto negativi e preoccupanti, devono indurre l’olivicoltore ed il frantoiano a confrontarsi con i mutamenti epocali e diventare imprenditori. Tutti ne parlano e ne scrivono, ma accanto alle comprensibili celebrazioni a vantaggio del prodotto olio di oliva vi è il malumore degli addetti ai lavori. In tanti si lamentano di sopportare notevoli costi, migliorando la qualità delle produzioni, ma guadagnandoci ben poco. Ed è vero, non lo si può negare; ma va anche detto che mai, negli ultimi anni, tante e costanti attenzioni sia riuscito effettivamente a guadagnare il prodotto olio di oliva. Quindi, morale della favola: non ci si può lamentare. I consumi crescono nel mondo, soprattutto in aree non strettamente legate alla tradizione, segno evidente che occorre solo saper piazzare il prodotto. Nient’altro. Qui il messaggio è esplicito: si aprono nuovi mercati, nuovi scenari, non si può giungere impreparati; il nuovo imperativo da seguire: investire in marketing e comunicazione affinché ci si orienti alla vendita e al successo commerciale. Rendersi visibili e comunicare è la nuova filosofia. I consensi si guadagnano con scelte attente e sagge, non improvvisate. Le attenzioni verso il consumatore non devono essere solo di facciata, ma concretizzarsi in progetti oculati e funzionali. Necessario se non vitale diventa la conquista dei mercati internazionali, con una attenzione alla grande Cina come terra di conquista. Importante è anche soffermarsi sui gusti del consumatore e su di un mercato in continua evoluzione. Da qui il ruolo niente affatto secondario della psicologia per avviare un marketing di successo. “Affrontare il mercato armati di marketing e comunicazione” non è uno slogan ma una necessità.

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