domenica 5 luglio 2009

Dal mondo dell'agroalimentare

Il Marketing Mediterraneo nel mondo alimentare, certamente più di altri affine e attento alla categoria della mediterraneità e dei suoi valori, inizia ad affacciarsi.
Grazie alla diffusione del web, ai suoi sviluppi ed utilizzi sociali che hanno reso le persone più informate, più consapevoli, più critiche, dotate per la prima volta del potere forte di condividere opinioni, scelte, giudizi e in sintesi orientare anche pesantemente consumi e successi o insuccessi di merci e prodotti (Fabris parla di un consumatore che si è trasformato in consum-ATTORE, consum-AUTORE, addirittura in consumato-RE)!
Oggi ci sono i gruppi d’acquisto online, c’è Eataly, il cibo buono pulito e giusto di Slow Food occupa le copertine di GDO Week, tutte le insegne distributive dedicano risorse ingenti a sviluppare progetti Km0 o filiere corte produttore-consumatore…
Tutti segnali, forse amplificati da questa crisi generalizzata dei consumi, che indicano l’affermazione e il consolidamento tra le persone e nelle comunità di molti dei concetti fondanti e distintivi del marketing mediterraneo:
STOP iper consumismo
STOP sovreccitazione dei sensi
SI’ apprendere dal consumatore
SI’ SLOW
SI’ Tempo rallentato
SI’ Misura
SI’ Ricerca bene comune
SI’ Consumo come agire sociale
SI’ Tradizione
SI’ Localismo
SI’ Autenticità
SI’ Genius loci.
Insomma, sembra quasi che la società si sia di colpo “mediterraneizzata” e mi pare che i tempi siano finalmente maturi perché il marketing mediterraneo possa e debba affermarsi, diventando prassi, soprattutto a partire dal mondo alimentare.
Tutti noi, produttori, distributori ed operatori del mondo del cibo siamo quindi chiamati a re-inventarci, ri-creando prodotti, pack, modelli distributivi, strategie e tattiche promo-commerciali, strumenti di marketing e comunicazione finalmente originali, ma, soprattutto studiati partendo dalle voci e dalle indicazioni delle persone che saremo stati in grado di ascoltare.
L’applicazione del marketing mediterraneo contribuisce non solo a fare vendere di più, ma anche a fare vivere meglio.
Non è utopia!

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