lunedì 22 marzo 2010

Franco Metta incuriosisce molto ma convince poco.


Mancano pochi giorni alla fine della campagna elettorale di queste amministrative. Tentiamo di fare un'analisi. A Cerignola sono cinque i candidati alla carica di sindaco. Giannatempo, Tonti, Bufano e Monopoli, dal punto di vista del marketing e della comunicazione sia politica che elettotale non sono classificabili, in quanto non si vedono le minime tracce di alcuna strategia. Ancor meno i candidati al consiglio comunale. Manifesti, volantini e quant'altro sono di una banalità e di un'ovvietà disarmante. Messaggi privi di significativo contenuto. Tutti uguali e tecnicamente malfatti. Soldi sprecati e tanta immondizia per le strade. Positiva la presenza di tanti giovani, ma privi di idee e della capacità di sperimentare i nuovi mezzi di comuncazione. Mezzi comunicativi che hanno bisogno di essere supportati da creatività e fantasia, senza le quali non riesci a differenziarti dagli altri. Il risultato è l'omologazione che rende tutti uguali e non spinge gli elettori a scegliere. Vinceranno, anche questa volta, quelli che sapranno usare la vecchia ed efficace arma delle promesse ad personam.
Discorso a parte merita Metta. Credo che la sua campagna elettorale sia stata costruita a tavolino da un'agenzia specializzata di spindoctors. Se così non fosse bisogna dargli atto di avere avuto intuito e di essere un buon comunicatore. Non ci volevano particolari doti per capire che il cerignolano era deluso e stanco della politica di destra e di sinistra (quella di centro da noi non ha mai avuto sufficiente peso). E' stato bravo a sganciarsi dai meccanismi partitici ed a proporsi al momento giusto al ceto più popolare, adottando il loro stesso linguaggio, facendo affidamento sul passaporola e sul contagio virale della comunicazione. Successivamente ha saputo coinvolgere i govani con lo slogan più riuscito: s'ò fè. Ha saputo differenziare gli avversari e dipingerli come incapaci, privi d'idee, amorfi, in malafede, ma soprattutto vecchi. Ha esaltato la propria persona sminuendo gli altri, creando una contrapposizione fra due forze: bene e male, capaci ed incapaci, diritto e prevaricazione, verità e menzogna. Lui incarna i valori, gli altri i disvalori. Lui diventa un'eroe, gli altri dei vili. Grazie alla buona riuscita di questa prima fase della strategia, è passato alla successiva. Data dimostrazione della sua efficacia ed efficenza nel pianificare e condurre la campagna elettorale, queste due qualità le offre in garanzia per quando amministrerà il paese. Adesso gli manca la terza parte della sua strategia, la più difficile e complicata: convincere gli elettori a recarsi ai seggi per votarlo, ma soprattutto votare i suoi candidati consiglieri che sono inversamente proporzionali alle sue capacità. Il tempo stringe e quest'ultima parte non si percepisce e non si vede.
Dopo l'analisi azzardiamo un'ipotesi. Proprio in virtù della convinzione che la terza parte della strategia o manca o stenta a decollare, difficilmente potrà sperare di vincere al primo turno. E' più probabile che andrà al ballottaggio, presumibilmente con Tonti che potrebbe farcela per due ragioni: primo per lo zoccolo duro di chi vota a sinistra ed in secondo luogo per la spinta propulsiva di Vendola e della Gentile. In fase di ballottaggio condizionante e determinante sarà l'esito delle regionali. Nel caso, prevedibile, della vittoria del Presidente uscente e della buona affermazione della nostra concittadina, vice-presidente in pectore della prossima giunta regionale, credo che l'effetto trainante favorirà la vittoria di Tonti. Soprattutto perchè altre due settimane di martellante e violenta campagna elettorale di Metta potrebbero stancare l'elettore. A meno che lui (o la sua agenzia) evitando di apparire un camaleonte e trasformista, in maniera convincente, riesca a rasserenare gli animi per catturare anche il voto di tutti quegli elettori che preferiscono toni più moderati di quelli sino a questo momento messi in campo. L'impressione che ne traggo e che Metta stia tirando la volata a Tonti.

1 commento:

donofriofrancesco@libero.it ha detto...

Siamo a Cerignola, era necessario dirlo. Per il resto, però, l'analisi è lucida 0, forse, troppo...